Pausilya, fonte minerale spontanea, nasce in un luogo vulcanico unico sul mare, appartenente ad una tra le più famose caldere vulcaniche al mondo, quella dei Campi Flegrei.
La benefica acqua minerale di Pausilya nasce pura dal prezioso tufo flegreo. È sempre stata lì, fonte nascosta, proprio al fianco del seicentesco palazzo di Donn’Anna. Dolce piccola sorgente fra le quasi cento antiche thermae della costa fra Chiaia e i Campi Flegrei, che la memoria dei padri ha poi dimenticato.
Essa è incastonata sulle prime pendici del promontorio di Posillipo al centro del golfo di Napoli, là dove la storia millenaria delle grandi culture ha intrecciato l’antica conoscenza ellenica dell’anima con l’ancestrale sapienza orientale del corpo. Infatti, la storia archeologica di Posillipo ha affiancato lì vicino i ruderi di un piccolo tempio romano del misterioso dio Mithra indo-persiano alle pietre dell’antico edificio romano di una scuola filosofica del greco Epicuro, detta “Scuola di Virgilio””, il dolce poeta latino e taumaturgo, o “Casa del Mago”, un rudere romano nei pressi della Gaiola e della Villa Pausilypon.
Lo stesso significato in greco antico del nome Pausilypon della posillipina villa romana imperiale di Publio Vedio Pollione, “quiete dagli affanni”, racconta questa sintesi sublime. È la storia di Pausilya, ancora presente.
Pausilya Therme, nella dimensione del suo “genius loci”, sa porgere il naturale punto di equilibrio fra il benessere del corpo e quello dello spirito, celebrato dai filosofi sia classici che orientali.
Pausilya fonte posillipina
Posillipo è una delle zone più belle di Napoli e si estende da Mergellina all’isolotto di Nisida.
La collina di Posillipo è l’antichissima parete di un cratere vulcanico che separa il Golfo di Napoli da quello di Pozzuoli.
L’area ha presenze archeologiche che ne dilatano la dimensione di giacimento culturale.
A poche decine di metri da Marechiaro, proseguendo lungo la costa oltre la famosa “fenestrella” del canto napoletano classico, troviamo le rovine di una antica costruzione romana chiamata “ Casa degli spiriti “appartenente al complesso della villa imperiale di Publio Vedio Pollione. La villa sorge su di un promontorio compreso tra i due isolotti della Gaiola e fu fatta costruire, nel corso del primo secolo a.C., dal ricco cavaliere Publio Vedio Pollione, importante personaggio politico all’epoca dell’imperatore Augusto.
Originariamente copriva un’area di circa nove ettari occupati da edifici, porticati, giardini, vigneti ed ebbe il nome di Villa Pausilypon e da essa prese il nome tutta la collina del promontorio.
In greco pausilypon significa, secondo alcuni, “ tregua dal dolore “, per altri “ riposo dagli affanni “.
Tregua, riposo o meglio riflessione: Pausilya Therme ha, così, le sfumature ancestrali di terme filosofiche.
Imponente residenza, il Pausilypon, è l’unica villa imperiale conosciuta nell’area napoletana, un complesso, che si distende tra la baia della Gaiola e Trentaremi. organizzato in più corpi.
Publio Vedio Pollione fu uno degli uomini più ricchi della tarda repubblica, che da origini di “liberto” (discendente dei Vedii, una famiglia già facoltosa di Benevento, ultimo superstite dei grandi piscinarii della generazione precedente), riuscì a raggiungere il rango di “equestre” e, nel periodo di confusione successivo alla battaglia di Azio, ad assumere, benché solo cavaliere, il governo dell’ Asia, una delle più ricche province romane.
La presenza posillipina del tempietto dedicato al dio persiano Mithra potrebbe così assume caratteri di contiguità con la figura di Pollione.